Tragedia sull’Alpe della Luna: ritrovati senza vita i due occupanti dell’elicottero disperso

Pubblicato il 10 novembre 2025 alle ore 19:39

di Massimo Gervasi

Si è purtroppo conclusa nel modo più drammatico la vicenda dell’elicottero scomparso dai radar tra Toscana e Marche.

I corpi dei due uomini a bordo, Mario Paglicci, 77 anni, imprenditore orafo aretino e fondatore della Gimar, e Fulvio Casini, 70 anni, di Sinalunga, sono stati ritrovati dai soccorritori in una zona boschiva particolarmente impervia nei pressi di Badia Tedalda, sul versante aretino dell’Alpe della Luna.

Il velivolo, un Agusta Westland 109, era partito domenica pomeriggio dall’aeroporto “Giovanni Nicelli” del Lido di Venezia ed era diretto all’aviosuperficie “Serristori” di Castiglion Fiorentino. Dopo il decollo, i radar ne avevano perso il segnale, facendo scattare un’imponente operazione di ricerca coordinata dalla Prefettura di Arezzo con il supporto del Soccorso Alpino, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e della Protezione Civile.

Le squadre, giunte sul posto con grande difficoltà a causa della fitta vegetazione e delle condizioni meteo, hanno individuato i resti dell’elicottero carbonizzato a oltre mille metri di quota. Da quel momento, si è compreso che non vi era più speranza.

La famiglia distrutta

In serata è arrivato il cordoglio della famiglia Paglicci, che ha voluto ringraziare con profonda gratitudine tutte le persone che si sono impegnate nelle ricerche, mostrando competenza, coraggio e umanità.

 “Siamo distrutti dal dolore – hanno scritto i familiari – ma riconoscenti verso chi, senza sosta, ha cercato nostro padre, nostro zio, nostro fratello. Mario ha sempre amato il cielo, e il suo ultimo viaggio è stato tra le nuvole che tanto adorava.”

Mario Paglicci, figura di spicco dell’imprenditoria aretina, era un uomo visionario e appassionato, che aveva saputo coniugare l’arte orafa con l’innovazione tecnologica, portando il nome di Arezzo nel mondo. Accanto a lui, Fulvio Casini, amico e compagno di tanti viaggi, persona stimata e conosciuta per il suo carattere mite e generoso.

L’intera comunità aretina si stringe oggi intorno ai familiari, in un abbraccio di dolore e di rispetto per due uomini che hanno incarnato il valore dell’amicizia e la forza dei sogni.

Il cielo che li ha accolti, scrivono in molti sui social, “è ora più luminoso, perché volano ancora insieme, più in alto di tutti”.

 

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