di Massimo Gervasi
Dopo una notte di ricerche incessanti, è stato individuato all’alba nei boschi di Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, il relitto dell’elicottero scomparso dai radar nel pomeriggio di domenica.
Il velivolo, un Agusta Westland 109, era partito dal Lido di Venezia diretto verso l’aviosuperficie Serristori di Castiglion Fiorentino, ma qualcosa è andato storto durante il sorvolo dell’Alpe della Luna, una delle zone più impervie tra Toscana e Marche.
A bordo c’erano Mario Paglicci, noto imprenditore aretino, fondatore della Gimar, azienda leader nel settore orafo, e Fulvio Casini, di Sinalunga.
Secondo le prime ricostruzioni, poco prima di scomparire Paglicci avrebbe avvisato telefonicamente una parente di una possibile avaria a bordo, poi il silenzio e il segnale d’emergenza captato dal sistema Cospas-Sarsat, che ha dato il via alle ricerche coordinate da Protezione Civile, Vigili del Fuoco e 118.
Le squadre di soccorso hanno operato tutta la notte tra boschi fitti e pendii scoscesi, fino all’individuazione del punto d’impatto grazie ai segnali trasmessi dal dispositivo di bordo.
In questo momento si stanno verificando le condizioni dei due occupanti e si lavora per mettere in sicurezza l’area, resa difficilmente accessibile dal maltempo e dalla morfologia del terreno.
L’intera comunità aretina vive ore di apprensione per Mario Paglicci, figura di spicco dell’imprenditoria locale, conosciuto per la sua dedizione al lavoro e il contributo portato alla gioielleria italiana.
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