di Tania Amarugi
Vittime in aumento del 25% in ttre Anni. Povertà e conflitti i principali acceleratori.
Il Rapporto UNODC 2024 dipinge un quadro desolante: cresce l'incidenza sui minori e sulle donne. L'Italia e l'Europa non sono immuni dal fenomeno criminale che genera miliardi di dollari di profitto.
La piaga della tratta di esseri umani, una moderna forma di schiavitù mai realmente estinta, sta vivendo una fase di drammatica espansione a livello globale. A lanciare l'allarme è l'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC), che nel suo ultimo "Rapporto Globale sulla Tratta di Persone 2024" ha registrato un aumento esponenziale delle vittime identificate.
Secondo i dati raccolti su un campione di 156 Paesi, il numero di vittime di tratta è aumentato del 25% nel 2022 rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019. Un incremento che trova le sue radici primarie nella crescente vulnerabilità generata da povertà diffusa, conflitti bellici e disastri climatici, fattori che spingono milioni di persone a cercare disperatamente una vita migliore lontano dalla propria terra
Tratta esseri umani: aumenta il traffico dei minori
Particolarmente preoccupante è l'impatto sui più giovani: il rapporto registra un aumento del 31% del traffico di minori nello stesso periodo. La tratta non risparmia nemmeno le nazioni più ricche, inclusa l'Europa, dove sono stati rilevati diversi casi, spesso mascherati dietro attività apparentemente legali come sale massaggi o night club, o legati allo sfruttamento sessuale.
Le statistiche evidenziano un impatto sproporzionato sulle donne e sulle ragazze, che costituiscono il 61% delle vittime totali nel 2022. La principale forma di sfruttamento a cui sono sottoposte è quella sessuale.
Per i ragazzi, il quadro cambia leggermente: il lavoro forzato rappresenta la forma di sfruttamento più diffusa (45%), seguito da altre attività illecite come la criminalità forzata, l'accattonaggio e le truffe online.
Organizzazioni criminali transnazionali
Il fenomeno, gestito da organizzazioni criminali transnazionali, si articola in due fasi distinte: lo smuggling (favoreggiamento dell'immigrazione clandestina), dove il migrante paga per un servizio di trasporto, e il trafficking (la tratta vera e propria), dove le vittime vengono reclutate con violenza, inganno o minaccia, private dei documenti e ridotte in schiavitù .
La tratta di esseri umani non è solo una tragedia umanitaria, ma un business criminale estremamente redditizio. Si stima che il fatturato annuo globale di questo mercato illecito ammonterebbe a circa 10 miliardi di dollari. La criminalità organizzata investe in questo settore perché garantisce rapidi e
ingenti guadagni, spesso a fronte di sanzioni meno severe rispetto ad altri reati come il traffico di droga.
Le vittime, una volta arrivate a destinazione, vengono sfruttate nei mercati della prostituzione, del lavoro nero, dell'accattonaggio forzato e, nei casi più estremi, del traffico di organi umani.
Il rapporto 2024 dedica un capitolo approfondito all'Africa, una regione storicamente sottorappresentata nei dati. I nuovi dati mostrano che le vittime africane sono trafficate verso un numero maggiore di destinazioni a livello globale, spinte da sfollamenti interni e insicurezza.
Nelle sue raccomandazioni finali, l'UNODC sollecita i governi a rafforzare le politiche di contrasto, concentrandosi sulla persecuzione dei vertici delle reti criminali, sul miglioramento dell'identificazione e della protezione delle vittime, e sul supporto concreto ai sopravvissuti.
La sfida resta complessa, ma la consapevolezza e la raccolta dati accurate sono il primo passo per combattere un fenomeno che continua a minare i diritti umani fondamentali in ogni angolo del pianeta.
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