Garlasco, l'inchiesta riaperta: caos Lovati-Corona e l'ombra della corruzione 

Pubblicato il 13 ottobre 2025 alle ore 07:00

di C.D. 

Il delitto di Chiara Poggi a Garlasco (2007), per cui è stato condannato Alberto Stasi, continua a dividere l'Italia a causa di nuove indagini e clamorosi sviluppi che gettano un'ombra sulla verità processuale. La riapertura dell'inchiesta si concentra su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, il cui DNA è stato trovato sotto le unghie di Chiara.

La vicenda giudiziaria più inquietante è legata all'ex Procuratore di Pavia, Mario Venditti, indagato dalla Procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari. L'accusa è che Venditti possa aver ricevuto denaro in cambio dell'archiviazione lampo della posizione di Sempio nel 2017. A supporto di questa tesi, gli inquirenti hanno trovato un "pizzino" a casa Sempio con riferimenti a Venditti e a una cifra in euro, interpretata come una possibile tangente, oltre a presunte movimentazioni bancarie anomale. L'indagine si intreccia con il "Sistema Pavia", dove Venditti è accusato anche di peculato per aver beneficiato di favori su auto in cambio dell'assegnazione di incarichi di intercettazione. Nonostante Venditti abbia respinto l'accusa definendola "surreale", la vicenda mette in discussione l'integrità delle prime indagini.

Garlasco: piste alternative e controversie mediatiche

Parallelamente, il caso è stato scosso dal caos Lovati-Corona. L'avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha rilasciato dichiarazioni esplosive e controverse a Fabrizio Corona nel programma "Falsissimo", accusando la Procura di Pavia e introducendo una pista alternativa sul movente. Lovati ha suggerito di indagare sulla presunta "massoneria bianca", collegandola in modo provocatorio a illeciti locali come pedofilia e traffico di organi. L'idea è che Chiara Poggi fosse stata uccisa perché aveva scoperto un segreto compromettente estraneo alla cerchia familiare. Sebbene non vi siano riscontri formali a questa pista, queste dichiarazioni aprono a nuovi scenari oppure potrebbero essere dei diversivi. L'avvocato Lovati ha poi cercato di ritrattare le sue parole, adducendo di aver bevuto. Infatti, si apprende che il legale avrebbe una dipendenza dall'alcool. Lovati ha accusato Corona di averlo tradito. Tuttavia, queste sue affermazioni lo stanno portando a rischiare sanzioni disciplinari e a mettere in discussione il suo mandato difensivo.

In un'intervista, il giornalista Marco Gregoretti che ha seguito il caso Garlasco fin dall'inizio, ha espresso molte perplessità sul comportamento di Lovati, adducendo che forse l'avvocato spera tirarsi fuori dall'incarico. Sempre Gregoretti ha evidenziato molte anomalie sull'ipotesi corruzione dell'ex procuratore di Pavia, sospettando che potrebbero esserci altre persone coinvolte che avrebbero ricevuto del denaro. 

La quarta pista di Garlasco

Ci sono almeno quattro piste, secondo Gregoretti. L'ultima riguarda sospetti movimentazioni. Nel ricordare che Ermanno Kappa, lo zio di Chiara Poggi, è un uomo potente, esperto di antiriciclaggio che ha lavorato in Calabria emergono strane connessioni con una recente richiesta di accesso agli atti presentata da due consiglieri del Comune di Campione riguardo a tutte le operazioni del Casinò di Campione dove era direttore l'ex Procuratore Venditti. Secondo le indiscrezioni, risulterebbe un assegno da 100mila euro versato al Casinò attraverso un conto offshore. Questo assegno sarebbe transitato da una società di smaltimento rifiuti dove avrebbe lavorato Chiara Poggi e attraverso le Bahamas sarebbe poi arrivato al Casinò di Campione. Tuttavia commenta Gregoretti, "pare che non vogliono dare l'accesso agli atti". 

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