di Rita Bruno
Qui Bat son chien Bat sa femme (Chi picchia il suo cane, picchia sua moglie)
Con il concetto di violenza intrafamiliare viene indicata ogni forma di violenza commessa all'interno della famiglia inclusi partner o ex partner e si manifesta attraverso violenza fisica (percosse), sessuale, psicologica (minacce, intimidazioni), economica (controllo delle spese, confisca di documenti) oppure legata alla difesa dell'onore (di genere, reputazione, dignità, riservatezza, identità e immagine personale).
Tutela degli animali d'affezione e dei loro proprietari vittime di violenza domestica
Nel mese di luglio 2025, in Francia, è stato firmato un accordo storico tra la Corte d'Appello di Tolosa nel procuratore generale Nicolas Jacquet e la Confederazione Nazionale per la Difesa degli Animali - CNDA (l'equivalente in Italia dell'associazione nazionale a tutela animali) con il quale la Confederazione si è impegnata ad ospitare temporaneamente gli animali provenienti da contesti violenti, al fine di consentire alle vittime di lasciare le proprie abitazioni.
Si tratta di un'iniziativa pionieristica che si estenderà a tutto il territorio nazionale francese. La convenzione protocollata e denominata "Une seule violence" (Una Sola Violenza) punta a rafforzare la lotta contro i maltrattamenti degli animali e a garantire la sicurezza degli stessi che vivono in nuclei famigliari disfunzionali con casi di violenza domestica.
Questa convenzione rientra nell'ambito della nuova strategia avviata dalla Gendarmeria francese che, nel gennaio del 2023 ha creato la "Divisione nazionale per la lotta contro il maltrattamento degli animali (DNLMA) dedicata alla lotta contro gli abusi, il traffico e tutte le forme di maltrattamento degli animali, all'interno del Dipartimento della lotta ai reati contro l'ambiente e la salute pubblica.
In ogni procura sarà nominato un referente specifico per i casi di maltrattamento di animali. Le Procure si stanno strutturando nella creazione di una squadra che gestirà al meglio questo fenomeno.
Infatti, dopo Tolosa, nel mese di settembre 2025 anche la Corte d'Appello di Aix-en-Provence si è impegnata a migliorare il collocamento degli animali maltrattati. Il Procuratore Franck Rastoul ha voluto in questo modo ottimizzare il trattamento delle segnalazioni relative ai maltrattamenti sugli animali in contesti di violenza domestica.
Messa in sicurezza degli animali per proteggere al meglio il nucleo famigliare
L'ultimo rapporto del Ministero dell'Interno francese su questo argomento segnala un aumento del 30% del numero di violenze sugli animali domestici tra il 2016 e il 2021.
Ogni giorno - secondo quanto dichiara il Procuratore Nicolas Jacquet - aumentano i dossier con casi di maltrattamento animali.
Individuare e combattere al meglio la violenza domestica
L'iniziativa consentirà agli animali vittime di contesti violenti di essere accolti in un rifugio sicuro. Al contempo, contribuirà a sistematizzare le indagini familiari in presenza di segnalazioni di maltrattamenti sugli animali, per verificare se all'interno del nucleo familiare non vi siano vittime. E viceversa.
Nel contesto di una coppia che si sta separando, i bambini vengono spesso usati come strumenti come anche gli animali per ferire e causare dolore ad altre persone del nucleo famigliare.
La convenzione incorpora anche il cosiddetto concetto di violenza unica con l'ambizione di individuare questi fenomeni per intervenire il più rapidamente possibile.
Combattere il maltrattamento degli animali significa combattere e prevenire altri rischi di violenza.
Una misura accolta favorevolmente
"Quando un animale viene maltrattato in casa, un bambino o sua madre sono in pericolo", ha dichiarato la portavoce della Fondazione 30 millions d'amis, Christopher Marie, accogliendo con favore la misura adottata dalle Procure. Il portavoce della nota fondazione ha spiegato che gli interventi effettuati in una abitazione dove vengono segnalati casi di maltrattamenti animali, la violenza è spesso diffusa ed è necessario mobilitare la Procura della Repubblica per affrontare il maltrattamento degli animali come specchio della violenza anche sugli altri membri della famiglia.
In quel caso, gli investigatori verificano se la violenza viene perpetrata anche contro gli animali della famiglia e viceversa poiché i due fenomeni sono spesso collegati.
Nonostante il nesso tra queste diverse forme di violenza sia ormai noto e continui a svilupparsi, era tempo si adottasse per gli animali domestici uno status di "maggior tutela per animali domestici tenuti dagli esseri umani per il loro piacere".
Gli animali sono un indicatore di benessere di una famiglia
Esiste una legge dal 2021 che riguarda i casi di violenza sugli animali all'interno di abitazioni con minori. Se viene commessa violenza contro un animale come maltrattamenti gravi, atti di crudeltà o aggressioni sessuali, deve essere sistematicamente avviata un'indagine per garantire che il minore non sia in pericolo.
Commissionare l'uccisione del cavallo della compagna oppure uccidere il cane del figlio documentando la scena con filmati, sono esempi di atroci ricatti. Tra gli altri casi registrati, quello di un vicino che ha segnalato alla protezione animali un gatto trascurato in una abitazione dove è stato poi trovato un neonato in gravi condizioni di negligenza. E ancora. Un uomo si è vendicato della compagna tornata tardi a casa, picchiando il cane bassotto della donna, fino a rompergli la schiena.
"Gli animali sono vittime di violenza fisica. I più colpiti sono principalmente i gatti (nel 50% dei casi), mentre maltrattamenti sui cani rappresentano tre quarti dei casi", dichiara la Fondazione.
La convenzione di partenariato
La convenzione di partenariato, firmata dalla corte d'Appello e la Confédération Nationale Défense de l'Animal (CNDA), ha suscitato grande interesse da parte del pubblico e dai social media.
In concreto, la persona vittima di violenza domestica appena decide di lasciare la propria abitazione e il suo aggressore, potrà collocare gratuitamente e temporaneamente il proprio animale per un periodo di 15 giorni, rinnovabile per due volte, in uno dei 270 rifugi o associazioni raggruppati dalla CNDA.
Da tempo le associazioni avevano individuato la necessità di un approccio globale della questione poiché la maggior parte dei cani e dei gatti accolti in questi rifugi spesso provengono da famiglie problematiche.
Infatti, sebbene uscire di casa per sfuggire alla violenza domestica sia a volte l'unica soluzione, molte persone non riescono ad andarsene, non riescono a lasciare i propri animali, per paura che anche questi ultimi siano vittime di abusi e violenze.
Questo sfruttamento più volte denunciato dalle vittime, sempre più documentato, è un modo per l'aggressore di esercitare un ricatto emotivo e fare pressione sulla vittima.
L'obiettivo è quindi di offrire una soluzione di accoglienza sicura per gli animali perché non sempre vengono accettati nelle "case protette o casa rifugio" con i loro proprietari; uno strumento con il quale rompere la catena del ricatto, delle minacce oppure del controllo esercitato dal coniuge violento.
Per attivare il meccanismo di attivazione della convenzione di partenariato è stato messo a disposizione un numero di telefono unico per le segnalazioni riguardante entrambe le tipologie di violenza sia sulle persone che sugli animali.
La Commissione "Une Seule Violence", istituita sotto l'egida del Senatore della Val-d'Oise, Arnaud Bazin, ha affrontato il tema della violenza domestica e degli animali d'affezione, proponendo un emendamento che consente a un giudice del tribunale della famiglia di pronunciarsi sulla sorte degli animali d'affezione in caso in cui viene emesso un ordine di protezione per violenza domestica. Questo approccio mira a proteggere gli animali del nucleo familiare e a prevenire ulteriori abusi in situazioni di violenza domestica. Il progetto sottolinea l'importanza di considerare il benessere degli animali domestici nelle decisioni giudiziarie relative alla violenza domestica.
Considerando il progetto "Une Seule Violence" in Francia, viene spontaneo chiedersi se un accordo simile possa essere realizzabile in Italia. Per questo progetto, la giurisdizione della Procura di Tolosa (Francia) conta circa 7.800.000 abitanti e la Procura di Aix-En-Provence circa 150.000 abitanti. Prendendo come esempio la Toscana, che conta circa 3.661.000 abitanti, è plausibile che le procure locali e le associazioni animaliste possano collaborare per attuare un'iniziativa analoga.
La creazione di una squadra specializzata, sull'esempio di quanto avviene in Francia, potrebbe essere di grande aiuto per gestire più efficientemente i casi di violenza sugli animali e di violenza domestica. Un numero telefonico unico per le segnalazioni e la nomina di garanti per la tutela degli animali sul territorio, in collaborazione con gli assistenti sociali, potrebbero essere strumenti efficaci per affrontare questi problemi.
In Italia, esistono normative che tutelano gli animali, come l'articolo 544-ter del Codice Penale. Un progetto come "Une Seule Violence" potrebbe quindi essere un passo ulteriore verso una maggiore protezione degli animali e delle vittime di violenza.
La sfida principale potrebbe essere quella di coordinare le risorse disponibili e di sensibilizzare ulteriormente la società su questi temi. L'esperienza francese potrebbe fornire un valido punto di riferimento per sviluppare un progetto simile anche in Italia.
La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini -Publio Ovidio Nasone
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