di Rita Bruno
Chi ha sofferto è prezioso, la fragilità può trasformarsi in forza (Concita De Gregorio)
Ritratto di un padre narcisista maligno- Mathias Kaspar Schepp, nato a Toronto nel 1967, era un ingegnere in una multinazionale del tabacco, la sua carriera non stava procedendo come sperava, forse per l'incapacità di raggiungere certi obiettivi professionali o altro destabilizzandolo profondamente, temendo un futuro di declino e insuccesso. Questa situazione lo portava a sentirsi insicuro e frustrato, alimentando un senso di disagio interiore che si rifletteva nella sua vita personale e professionale.
Matthias era diventato un perfezionista ossessivo, sempre pronto a criticare e a trovare difetti. Controllava ogni dettaglio, anche quelli più insignificanti, e pretendeva che tutto fosse fatto alla perfezione. Non si dimostrava mai soddisfatto, creando un clima di tensione insopportabile.
Man mano lo scorrere del tempo, emerge una personalità sempre più autoritaria e dispotica, mascherata da una sicurezza di facciata celando un profondo malessere interiore. Dietro a un'apparenza di rigore e conformismo estremo, si nascondono insicurezze e fragilità, che cercherà di compensare con un controllo sempre più ferreo sugli altri e con un'adesione eccessiva alle norme e alle aspettative sociali.
Amante del trading in borsa subirà perdite di denaro e mai lo confesserà alla moglie che lo scoprirà più tardi.
Matthias gestiva l'economia della famiglia
Nonostante le apparenze, Matthias nascondeva un profondo disagio interiore. Sembrava che tutto andasse bene, ma dentro di sé stava crollando. Il suo orgoglio smisurato lo rendeva restio a mostrare le proprie debolezze, ma quando la moglie lo ha lasciato, ha toccato il fondo. Ha iniziato a implorarla di restare, umiliandosi e perdendo ogni residua traccia di autostima. Non riusciva ad accettare la separazione, sentendosi vittima di un destino crudele. La sua mente era sempre più ossessionata dall'idea di perdere tutto, compresa la famiglia tanto che gli investigatori troveranno sue ricerche on-line su armi, veleni e traghetti. Questa ossessione avrà conseguenze devastanti, come un gesto estremo di rabbia e disperazione, inclusa la possibilità di un infanticidio.
Nel momento in cui dalla pianificazione passerà ai fatti, le bimbe non conteranno più come figlie ma diventeranno unicamente uno strumento di vendetta.
L’ipotesi del narcisismo maligno alla base dell’acting-out o espressione di conflitti interni ed emozioni attraverso l'azione piuttosto che il linguaggio verbale, spesso in modo impulsivo e poco riflessivo. Quando si passa dalla patologia narcisistica meglio funzionante al disturbo narcisistico di personalità grave, l’intensità dell’aggressività aumenta raggiungendo il picco nella sindrome di narcisismo maligno che è possibile osservare in numerosi fatti di cronaca, come il caso di Matthias Schepp.
La mamma delle gemelline
Irina Lucidi, un'avvocata italiana di Ascoli Piceno con un passato cosmopolita, vive vicino a Losanna, in Svizzera, dove condivide la vita con le sue due figlie, Alessia e Livia Schepp, di 6 anni, nate dal matrimonio con Matthias. Tuttavia, il rapporto con il marito è in crisi : la sua ossessività e aggressività stanno creando un clima di tensione e paura. Irina, sempre più spaventata e insicura, decide di porre fine al matrimonio. Ma la situazione precipita quando Matthias chiede la custodia delle figlie o un affidamento congiunto, mettendo Irina di fronte a una situazione che avrà conseguenze devastanti.
"Ce que vous vivez cela s'appelle spirale de la violence et généralement cela termine toujours très mal"
"Ciò che stai vivendo si chiama spirale di violenza e di solito finisce spesso molto male" (Centro antiviolenza visitato da Irina)
Maledetto 30 Gennaio 2011 - La fuga -
Nel primo pomeriggio del 30 gennaio 2011, come convenuto, Matthias Schepp recupererà le figlie da un vicino di casa a Saint-Sulplice (Svizzera) al quale lui stesso le aveva affidato sparendo per qualche ora. Dopodiché darà inizio al suo piano con una fuga che durerà per ben cinque giorni, fino al 3 febbraio 2011. A bordo della sua autovettura Audi, lo stesso giorno in tardo pomeriggio, arriverà in Francia, dove dalla città di Annecy invierà un SMS alla moglie, rassicurandola che riporterà le figlie a scuola il giorno dopo. Sarà anche l'ultimo messaggio dal cellulare di Schepp, e con l'arrivo a Lione deciderà di spegnere definitivamente il suo cellulare.
Il 31 gennaio 2011 da Marsiglia preleverà 7500 euro da vari bancomat, invierà una cartolina alla moglie e comprerà tre biglietti per il traghetto con destinazione Propriano in Corsica e la sera stessa si imbarcherà.
All'alba del 1° febbraio 2011, Matthias sbarca a Propriano dal traghetto Scandola di una compagnia marittima francese, ma purtroppo non vi è certezza della presenza delle due bambine insieme a lui. Nel pomeriggio, a Bastia, acquisterà un biglietto per il traghetto con destinazione Tolone e alle 21 si imbarcherà sul traghetto Mega Express II della Corsica Ferries.
Il giorno 2 Febbraio 2011, una volta sceso dal traghetto nella città di Tolone invierà una seconda cartolina alla moglie Irina per poi entrare in Italia a ponte San Luigi nei pressi di Ventimiglia la sua auto verrà fotografata all'ingresso della città. Ci sarà una testimonianza che confermerà di averlo visto lo stesso giorno.
Matthias spedirà, il giorno 3 Febbraio 2011, una lettera alla moglie Irina con 4.400 € suddivisi in sette buste.
Pranzerà da solo in un ristorante di Vietri sul mare, il proprietario del locale testimonierà della presenza dell'uomo. Arriverà poi in Puglia e alle 22:45 presso la stazione di Cerignola Campagna decide di togliersi la vita gettandosi sotto l'Eurostar Milano - Bari. In quel preciso momento si concluderà la fuga di Matthias Kaspar Schepp.
Infanticidio?
Risalendo alla lettera che Matthias inviò alla moglie Irina il giorno 3 febbraio 2011 affermò di aver ucciso le bambine e che comunque entrambe non avevano sofferto.
"Avrei dovuto seguirle anch'io ma c'è stato un problema" parole dello stesso Matthias che confermerà le sue intenzioni suicidarie.
Purtroppo nelle due lettere inviate da Matthias a Irina, la moglie, non ci sarà nessuna indicazione utile per il ritrovamento delle due figlie Alessia e Livia, le gemelline svizzere di 6 anni scomparse.
- pretendeva l'affidamento esclusivo delle sue bimbe -
Interpretazione del suicidio di Schepp
La prima ipotesi potrebbe essere quella di aver ucciso le bimbe lungo il suo folle viaggio fuggendo il più lontano possibile e punendosi con la propria morte. La seconda potrebbe essere il fatto di negare alla madre la possibilità di scoprire la verità e lasciarla per sempre nell'incertezza, nell'angoscia e nel dolore.
Avvistamenti ...
La domenica pomeriggio del 30 gennaio 2011, un testimone racconta
di aver visto proprio in quel pomeriggio, un uomo trascinare un grosso trolley in un bosco nei pressi del lago non lontano dalla casa della famiglia Schepp. Potrebbe averle sepolte nel bosco dopo aver scavato una buca proprio durante il pomeriggio avendo affidato le bimbe al vicino per poi averle recuperate. Le avrà portato con sé in cabina Risulta comunque essere sparito da casa proprio un bagaglio come descritto. Le indagini e gli scavi non daranno nessun risultato per quanto riguarda questo avvistamento.
I tre biglietti che compra a Marsiglia per il traghetto verso la Corsica significa davvero che le bambine fossero ancora con lui? Le avrà portate con sé in cabina? Una donna testimonierà di aver sentito il pianto di un bambino proprio quella notte da una cabina vicino, poteva essere Alessia poteva essere Lidia? È stato allora che il loro papà le ha uccise seguendo il suo folle piano di vendetta e usando il grosso trolley per trasportare i corpi sul ponte della nave deserto di notte e poco illuminato gettando quel fardello in mare?
Ci saranno altri avvistamenti in Corsica in luoghi diversi dove vedono Matthias da solo. Un'altra testimonianza importante segnala la presenza di Matthias con le figlie insieme ad una donna bionda. Riaccendendo la speranza che le due bambine siano state lasciate sull'isola forse per essere portate in Sardegna secondo le voci che si sono verificate, si spera ovviamente che l'ultima ipotesi abbia un fondamento e che ci possa essere uno scenario simile che vede le bambine affidate a qualcuno che le abbia portato lontano dalla Sardegna.
- nessuna prova concreta della morte delle bambine è mai stata trovata -
Il mistero continua: giugno 2025
Alla ribalta della stampa, precisamente nello scorso mese di giugno, arriva una confessione shock. Le gemelline oggi ventenni, sarebbero ancora in vita ma sotto altra identità.
Si riaccende così la speranza di ritrovare Alessia e Livia con questa testimonianza inedita. Un uomo la cui identità non viene rivelata conferma di aver avuto un ruolo diretto nella fuga organizzata da Matthias Schepp.
"Ho falsificato i passaporti" rivela l'uomo dichiarando in una lettera di essere stato impiegato presso una tipografia incaricata di stampare documenti falsi per le bambine. Le gemelle a quanto dice il testimone sarebbero vive così scrive nella missiva inviata agli investigatori.
Se confermata questa rivelazione, ribalterebbe completamente la narrazione consolidata del caso di infanticidio. Tornerebbe a galla una delle prime piste ipotizzate e poi abbandonate : il trasferimento in Sudamerica. Secondo questa tesi Matthias Schepp devastato dalla separazione con la moglie Irina,
deciso a togliersi la vita avrebbe preferito mettere le figlie in salvo affidandole a conoscenti o persone fidate oltre oceano. Al momento è necessario verificare la attendibilità della fonte e soprattutto la reale esistenza di quei documenti falsificati.
Chi avrebbe accolto le gemelline ?
Un tema difficile e delicato : la scomparsa di minori
Per l'occasione del settimo compleanno delle bambine, ottobre del 2011, Mamma Irina creerà la Fondazione Missing Children Switzerland (Mcs), una fondazione che interviene nell'immediatezza della scomparsa di minori. Il ritardo delle indagini può compromettere i risultati.
Nel momento della scomparsa, ogni minuto è prezioso. Irina ha vissuto questa mancanza sulla propria pelle. Altro obiettivo della fondazione consiste nel promuovere strategie di prevenzione e collaborazione presso le istituzioni nazionali e gli enti pubblici preposti all'educazione, alla politica sociale e alla giustizia.
Nel mondo ogni giorno spariscono 60 bambini e solo il 40% viene ritrovato : 21.000 minori di cui più di 4000 bambini sono Italiani (2023).
Nel primo semestre 2024 registrate in Italia 8.143 scomparse di Minori, il 57% dei quali è straniero. Fuggono per lo più da casa e rischiano abusi sfruttamenti e consumo di sostanza. Telefono Azzurro conferma inoltre 64 segnalazioni al giorno in Italia, dati poco noti e per nulla rassicuranti.
È un'emergenza: occorre agire subito per proteggere e tutelare i bambini e gli adolescenti, con azioni concrete e una maggiore sensibilizzazione.
"La sottrazione e rapimento di un minore da parte di un genitore non garantisce la sicurezza del bambino." ( Investigatori)
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