di Rita Bruno
Ristrutturazione e consolidamento con i fondi del PNRR, il simbolo medievale dei Fori Imperiali, fu sgomberato nel 2006 da degli uffici pubblici e abbandonato a se stesso, senza manutenzione. Parte della Torre dei Conti, in Largo Corrado Ricci si è sgretolata lo scorso 3 novembre, nel cuore della Capitale.
Un doppio crollo verificatosi a distanza di poche ore che ha travolto le impalcature, provocando il cedimento di porzioni di ponteggio dove stavano lavorando diversi operai. Sul posto, i vigili del fuoco, subito dopo il primo crollo, hanno tratto in salvo un primo operaio, ricoverato all'Ospedale San Giovanni. Anche se in codice rosso, le sue condizioni sono buone e non preoccupanti. Altri due operai, con ferite più lieve, dopo accurata visita sul posto, hanno rifiutato il ricovero.
Un quarto operaio, Octav Stroici di 66 anni, è invece rimasto intrappolato per undici ore sotto le macerie, all'interno di una camera d'aria al primo piano della Torre. Durante le operazioni di soccorso, l'operaio è rimasto in contatto con i vigili del fuoco ma purtroppo dopo essere stato tratto in salvo, non è sopravvissuto alle grave ferite riportate.
Si è trattato di un intervento molto delicato, considerando il rischio di altri crolli nella Torre medievale, per cui tutta la zona circostante è stata isolata e il traffico deviato.
Al termine delle operazioni, il cantiere è stato immediatamente posto sotto sequestro, con divieto di accesso. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per lesioni e disastro colposi e ha avviato le indagini per accertamenti sulle cause del crollo. L'inchiesta è in mano a un pool di magistrati, coordinati dal sostituto procuratore Giovanni Conzo.
Ipotesi al vaglio
Inizialmente si è parlato di cedimento strutturale dovuto al deterioramento negli anni. Tuttavia, la Sovrintendenza capitolina ha smentito questa prima ipotesi, assicurando la regolarità dell'appalto, confermando che non vi è stata nessuna presunta gara al ribasso o appalto a cascata dove l'eventuale subappaltatore possa affidare ulteriormente a terzi l'esecuzione di parte delle prestazioni ricevute in subappalto.
Tra le ipotesi: il ponteggio interno montato in modo errato, progettazione inadeguata, restauro tardivo. Un'altra pista potrebbe essere riconducibile all'errore umano per cui il il cedimento potrebbe essere scaturito da uno scollegamento del solaio, ovvero dalla rimozione prematura delle puntellature che sostenevano il soffitto e che potrebbe aver portato al secondo cedimento, ripreso dalle telecamere.
Lavori in corso
Secondo quanto appreso, era in corso il primo stralcio dei lavori, avviato nel giugno 2023, quasi giunto al termine, per un valore di circa 400.000 mila euro.
Le attività comprendevano la bonifica dell'amianto e altre opere preliminari. Prima dell'inizio dell'intervento sono state effettuate prove strutturali, carotaggi e test di carico, confermando la sicurezza statica della torre. Tuttavia, dopo il cedimento, tutti i dati raccolti saranno al vaglio dei periti della procura per capire le eventuali anomalie o omissioni.
Il progetto in breve
La Torre sarà restituita alla città come spazio culturale, simbolo della Roma medievale entro il 2026. I lavori prevedono un restauro di consolidamento delle murature perimetrali, della messa in sicurezza antisismica e del restauro delle superfici in travertino e laterizio, revisione delle coperture e miglioramento dell'accessibilità interna. A completamento, installazione di impianti di illuminazione artistica e monitoraggio statico continuo per eventuali cedimenti futuri.
Simbolo storico medievale
La Torre, costruita nel lontano 1238, fungeva da residenza fortificata e simbolo politico, rappresentando il potere temporale e religioso della casata dei Conti di Segni. La Torre è situata nel cuore della città, in una posizione strategica, tra i Fori e la via che collegava il Campidoglio al Laterano.
Sicurezza sul lavoro in Italia
L'incidente ha sollevato preoccupazioni sul tema della sicurezza sul lavoro in Italia. Nei primi nove mesi del 2025, si sono registrati 777 decessi sul lavoro. I sindacati hanno chiesto misure più efficaci per garantire la sicurezza dei lavoratori, mentre il governo ha stanziato 900 milioni di euro per migliorare la sicurezza sul lavoro. Il leader della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Natale Di Cola, ha sottolineato che gli standard di sicurezza avrebbero dovuto essere più elevati per un progetto pubblico.
La redazione del IlGiornalistaScomodo.it esprime profondo cordoglio per la morte di Octav Stroici, l'operaio rumeno che ha perso la vita sul lavoro a Roma, a pochi passi dalla pensione. Un destino tragico che ci lascia senza parole. Ci uniamo al dolore della famiglia e dei suoi cari, auspicando che giustizia sia fatta per Octav e per tutti i lavoratori che hanno perso la vita sul lavoro.
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a cura della Redazione
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