a cura della Redazione
La stessa maggioranza, con Calandrini in testa, ora chiede di cancellarlo dopo le polemiche sollevate da Massimo Gervasi (PIN - Partite IVA Nazionali – Regione Toscana)
Non bastavano affitti brevi, banche e dividendi. Nella Manovra 2026 spunta anche un articolo che impone ai professionisti di dimostrare di essere “in regola col fisco” prima di ricevere pagamenti dalla Pubblica Amministrazione.
C’è un nuovo nodo nella legge di bilancio 2026, e questa volta a sollevarlo non è l’opposizione, ma la stessa maggioranza di governo.
Il "DURC fiscale"
Nel mirino è finito l’articolo 130, che introduce una sorta di “DURC fiscale e contributivo”: una certificazione che ogni professionista dovrebbe allegare alla propria fattura per poter essere pagato da un ente pubblico.
Senza quella prova di regolarità, il pagamento non parte.
L’intenzione dichiarata sarebbe quella di “rafforzare i controlli” e contrastare l’evasione, ma il risultato è l’ennesimo ostacolo burocratico.
Oggi la Pubblica Amministrazione può già verificare automaticamente, tramite Agenzia delle Entrate e riscossione, la posizione contributiva e fiscale di chi emette una fattura superiore a 5.000 euro.
Chiedere al professionista di fare un’ulteriore autocertificazione è, nei fatti, una duplicazione inutile.
Le critiche
Le prime forti critiche sono arrivate da Massimo Gervasi, referente e ente PIN per la Regione Toscana, che ha denunciato pubblicamente “l’assurdità di chiedere a un professionista di dimostrare ciò che lo Stato sa già”.
Gervasi ha sottolineato come “basterebbe un controllo automatico dell’Agenzia delle Entrate”, invece di scaricare ancora una volta sui professionisti l’onere di produrre documenti e certificazioni.
“È una misura che mostra sfiducia verso chi lavora, e che rischia di bloccare i pagamenti anche per piccole irregolarità o semplici multe”, ha aggiunto Gervasi.
Un commento che ha acceso il dibattito e contribuito a spingere la stessa maggioranza a una revisione della norma.
A poche ore dalle polemiche, è intervenuto Nicola Calandrini, presidente della Commissione Bilancio del Senato, che ha confermato l’intenzione di rimuovere o riscrivere l’articolo incriminato.
Il senatore di Fratelli d’Italia ha definito la disposizione “eccessiva e inapplicabile”, riconoscendo che la norma rischiava di bloccare pagamenti dovuti a professionisti e consulenti.
In sostanza, lo Stato chiederebbe ai professionisti di dimostrare la propria regolarità per poter essere pagati da quello stesso Stato, quando potrebbe verificarlo in autonomia con un semplice incrocio di banche dati.
Dopo le proteste di associazioni, ordini e rappresentanti di categoria, tra cui PIN - Partite IVA Nazionali, la maggioranza ha capito di aver spinto troppo oltre.
Si punta ora a eliminare del tutto la norma o a modificarla profondamente durante l’esame in Senato.
L’obiettivo dichiarato di “contrastare l’evasione” non può tradursi in un’ulteriore stretta burocratica su chi lavora in regola.
Il caso del DURC fiscale si aggiunge a un elenco di questioni calde che stanno agitando la maggioranza:
- Affitti brevi: aumento della cedolare secca al 26%, con tensioni tra FdI, Lega e Forza Italia.
- Banche e assicurazioni: previsto un prelievo sugli utili e sulle riserve 2023, simile a una tassa straordinaria.
- Dividendi: nuove soglie e aliquote più alte per le persone fisiche.
Una manovra che, nel complesso, colpisce più i contribuenti che l’evasione e lascia intravedere un ritorno al vecchio modello di burocrazia fiscale.
Incongruenze
Sul caso “DURC fiscale” e intervenuto anche il Presidente Nazionale di PIN, il cav Antonio Sorrento: "ecco perché non può funzionare"
- È un doppione normativo: la verifica dei debiti fiscali è già prevista dall’art. 48-bis DPR 602/1973.
- Allunga i tempi di pagamento: la PA è già lenta, nuovi controlli la paralizzerebbero.
- Crea ambiguità: “regolarità fiscale” non è definita chiaramente e può generare contenziosi.
Conclude Sorrento: "la lotta all’evasione non può trasformarsi in una tagliola per i professionisti."
Ultimi Articoli pubblicati
Elicottero privato scompare dai radar: ricerche a tappeto tra Toscana e Marche. A bordo un noto imprenditore orafo aretino
di Massimo Gervasi
Intelligenze artificiali e occupazione: quale futuro ci attende
di Alessio Colletti
L'Italia è davvero leader nel riciclo dei rifiuti?
di Rita Bruno
La Torre dei Conti si sgretola: simbolo storico medievale
di Rita Bruno
Assegnazione case popolari, prima gli stranieri: gli italiani restano in attesa
di Massimo Gervasi
Manovra 2026. Professionisti sotto ricatto: il DURC che blocca i pagamenti
a cura della Redazione
Aggiungi commento
Commenti