di Rita Bruno
Gli animali da compagnia sono considerati parte integrante della famiglia e la convivenza quotidiana rafforza un legame profondo che va oltre la semplice affinità, diventando un rapporto di responsabilità e affetto comparabile a quello tra genitori e figli.
Migliorare il Work-life balance
Equilibrio tra vita privata e vita professionale
Raggiungere un equilibrio tra vita privata e lavoro è un'esigenza sempre più sentita, soprattutto tra i Millennial, nati tra il 1980 e il 1996, che sono cresciuti con Internet e i social media. Questa generazione ha sviluppato un approccio digitale alla vita e al lavoro, caratterizzato dalla ricerca di flessibilità, coinvolgimento, diversità e crescita professionale. Per loro, l'equilibrio tra vita privata e lavoro significa trovare un'armonia tra le due sfere, integrando il tempo personale e lavorativo per bilanciare meglio le esigenze personali e professionali. Alcuni descrivono questo concetto come "integrazione vita-lavoro", mentre altri preferiscono tracciare una linea di demarcazione netta tra le due.
Per supportare i dipendenti nel raggiungimento di questo equilibrio, le aziende possono offrire permessi retribuiti, che consentono di prendersi pause compensate per il riposo e le attività personali, e curarsi delle esigenze dei propri animali domestici. Questo beneficio non solo rispetta il bisogno di svago e di recupero, ma previene anche il burnout (stato di esaurimento, stress cronico legato al lavoro) e migliora la soddisfazione, la motivazione e la lealtà personale.
Politiche pet-friendly
Inoltre, implementare politiche pet-friendly sul posto di lavoro può essere un'ulteriore strategia per alleviare lo stress legato alla cura degli animali domestici durante le ore di lavoro e favorire un'atmosfera più rilassata. Gli uffici pet-friendly riducono le preoccupazioni legate alla lontananza dai propri compagni, aumentando la soddisfazione lavorativa e promuovendo un equilibrio più armonioso tra responsabilità lavorative e vita privata. In questo modo, le aziende possono dimostrare un impegno concreto per il benessere dei propri dipendenti e creare un ambiente di lavoro più accogliente e produttivo.
Permesso retribuito per assistere il proprio animale
La Corte di Cassazione con la sentenza 15076/2018 ha stabilito che il lavoratore ha diritto a un permesso retribuito per assistere il proprio animale domestico in caso di emergenza sanitaria o necessità di cure, considerandolo un "grave motivo familiare e personale". Questa sentenza amplia l'interpretazione dei "gravi motivi personali e familiari" previsti dalla legge, includendo anche gli animali domestici come parte integrante della famiglia. Per accedere a questo beneficio, il lavoratore richiedente deve soddisfare alcune condizioni specifiche : vivere da solo e non avere la possibilità di delegare l'assistenza a terze persone, essere in possesso di un certificato veterinario che attesti la malattia dell'animale oltre a non esserci alternative praticabili per il trasporto o la cura dell'animale, infine, che sussista una necessità indifferibile di curarlo o sottoporlo a visita veterinaria.
Contrariamente, il lavoratore potrebbe incorrere nel reato di abbandono e incuranza di animali come previsto dall'articolo 727 del codice penale. In ogni caso, in mancanza di normativa specifica il lavoratore può fare riferimento alla suddetta sentenza della Cassazione presentando la documentazione veterinaria e confrontandosi con il datore di lavoro.
Proposta di legge per permessi retribuiti per la cura di cani e gatti
Alla Camera è in discussione una proposta di legge che inserirebbe i permessi per la cura di cani e gatti
tra quelli retribuiti e garantiti a livello nazionale. Le previsioni sarebbero nell'accordare fino a tre giorni di assenza retribuita in caso di decesso del proprio animale e circa otto ore annuale per malattia o cure veterinarie urgenti. Al momento, la proposta riguarda esclusivamente cani e gatti per i quali è previsto l'obbligo di microchip e registrazione all'anagrafe nazionale degli animali da compagnia, utile nel riconoscere la titolarità tra animale e proprietario. In alcune regioni è obbligatorio microchippare i felini, in altre resta a discrezione del proprietario.
L'equilibrio tra vita privata e lavoro è un elemento fondamentale per i dipendenti, poiché consente loro di gestire efficacemente le responsabilità personali e professionali. Questo equilibrio non solo migliora la qualità della vita dei dipendenti, ma diventa anche una strategia vincente per le aziende che desiderano creare un ambiente di lavoro positivo, produttivo e altamente motivante.
In Italia, la tutela giuridica degli animali da affezione riveste un'importanza fondamentale. Le leggi vigenti prevedono infatti specifiche norme per garantire il benessere e la salvaguardia degli animali domestici e da compagnia, stabilendo al contempo responsabilità civili per i loro proprietari. Nello specifico, la tutela degli animali da affezione comprende la cura e l'assistenza durante tutto l'arco della loro vita, dalle fasi più felici alle più delicate situazioni di malattia e di fine vita.
Un tale riconoscimento non solo confermerebbe il valore emotivo che gli animali domestici hanno per milioni di italiani, ma offrirebbe anche una soluzione per mitigare il dolore e lo stress che la malattia o la perdita di un cane o un gatto possono causare a tutta la famiglia.
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