di C.D
"La prima triste estate senza corse di cavalli", titolavano i quotidiani nell'estate del 2018, quando l'Ippodromo del Casalone di Grosseto fu costretto alla chiusura a causa della crisi dell'Ippica. Parte integrante della storia del territorio, la struttura rischia ora di scomparire dopo la sua messa all'asta. Aleggia il rischio di un cambio di destinazione d'uso dell'area per favorire la realizzazione di un maxi resort.
Quasi cent'anni di corse e appuntamenti estivi hanno scandito le domeniche dei grossetani e dei turisti. Inaugurato nel 1925, l'ippodromo vanta anche un passato glorioso, con lo stesso Mussolini affacciatosi dalle sue tribune per assistere alle gare. Eppure dopo la fusione della società Ippodromo del Casalone con Ippoinvest, che controllava anche l'ippodromo di San Giovanni Teatino in Abruzzo, per evitare il fallimento venne presentato un progetto di riconversione per entrambi gli ippodromi. Il presidente della società, Alessandro Massai, aveva spiegato che in Abruzzo era stata trovata un'intesa con il gruppo Marriott per realizzare uno Sheraton da 150 camere, mentre l'area del Casalone risulta invece vincolata dall'invarianza. Un vincolo, imposto inizio del Novecento dalle famiglie che donarono i terreni per l'ippodromo, che impedisce la realizzazione di strutture residenziali, limitando l'uso a impianti sportivi con un possibile sviluppo commerciale di contorno.
L'impianto è così finito all'asta nel 2024 e la seconda asta che si è chiusa lo scorso 3 ottobre potrebbe rivelarsi invece decisiva.
Ippodromo di Grosseto all'asta: l'appello di Andrea Pieroni
Vano l'appello di Andrea Pieroni che ha invitato il Comune di Grosseto ad acquistare la struttura messa all'asta per circa 2 milioni e 400mila euro. "Una cifra che potrebbe rappresentare un'occasione irripetibile per rilanciare il settore grossetano dell'ippica e per sviluppare un polo strategico di attrazione turistica ed economica per la città", aveva sottolineato Pieroni, citando come esempio il Comune di Livorno, che, grazie all'impegno del Sindaco, ha dato nuova vita allo storico Ippodromo Caprilli.
"Un concetto che richiama quello dell'ippodromo di Merano, uno dei fiori all'occhiello dell'ippica nazionale", ha aggiunto Pieroni, spiegando che la "presenza di soggetti privati pronti a prendere in gestione la struttura e a rilanciarla rappresenta un ulteriore elemento di fiducia".
Ovvero, secondo Pieroni "se il Comune acquistasse l'ippodromo, ci sarebbero infatti imprenditori privati pronti a investire e a valorizzare il settore delle corse al galoppo e ad ostacoli, che potrebbe tornare ad essere un evento di richiamo per il pubblico, non solo locale, ma anche regionale e nazionale".
L'ora X: tramonto o rilancio dell’ippodromo Casalone?
Lo scenario è preoccupante: di fronte ad un possibile rilancio del settore come per l'Ippodromo di Livorno, il sogno di riportare le corse a Grosseto appare lontano.
Tale prospettiva è aggravata dalla recente chiusura dell'Ippodromo di Follonica e dalla successiva approvazione, da parte del Consiglio Comunale, della variante urbanistica per il complesso sportivo Ippodromo dei Pini. Questa variante prevede un progetto di rigenerazione e una "valorizzazione funzionale – a detta della giunta – che permetterà al complesso di ospitare nuove attività sportive, culturali, sociali e ricreative all'aperto".
Un esempio, quello di Follonica, che pone seri interrogativi e solleva non poche preoccupazioni sulla possibilità di modificare anche a Grosseto la destinazione d'uso dell'ippodromo, per favorire altri utilizzi -come per il progetto in Abruzzo - e che potrebbero portare alla creazione di un maxi resort, rovinando definitivamente la tradizione del luogo.
Storia e tutela: l'impegno di Lollobrigida per l'ippica italiana
"Non si gioca solo per vincere, anche per divertirsi", diceva il grandissimo amante delle corse, Giulio Andreotti. "Ama il gioco del calcio, adora le corse dei cavalli, gli piace Rischiatutto. Ha un debole per l'America, per le corse dei cavalli", scriveva Oriana Fallaci, in apertura della storica intervista ad Andreotti nel 1974. Fu proprio Andreotti a sostenere la legge 426/1981 che introdusse significative novità per il settore ippico, come la centralizzazione dei fondi, la nascita dell'Ente per lo Sviluppo dell'Ippica (ESI). Dopodiché il settore è stato dimenticato nonostante l’importanza degli allevamenti presenti nel Belpaese.
Fin dall'inizio del suo incarico, il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha annunciato che il MASAF si sarebbe impegnato a rilanciare il settore dell'ippica, a cominciare dalla sua promozione con la creazione di un nuovo sito web dedicato (www.grandeippicaitaliana.it) e di un nuovo brand recante un logo ispirato dai disegni di Leonardo da Vinci. Lo stesso Lollobrigida è intervenuto sul caso della gestione dell’ippodromo di Capannelle sollecitando il Sindaco di Roma, per l'individuazione di soggetti ai quali affidare la gestione dell'Ippodromo romano.
"Chiunque operi nell'ippica sa che il Ministero, in questi due anni, ha fatto più di quanto sia stato fatto negli ultimi quindici”, dichiarò Lollobrigida nel novembre del 2024. In tal senso, la chiamata del ministro dovrebbe essere un incentivo a tutelare gli ippodromi storici, incluso il Casalone.
Grosseto è parte integrante della storia dell'Ippica italiana. Fin dai primi anni dell'Ottocento, nelle grandi fattorie e nei borghi della Maremma si disputavano corse di cavalli. Sul finire del secolo, presero il via le stagioni ufficiali con la nascita della Società ippica Grosseto e il successo del primo ippodromo cittadino, quello della Fattoria di Gorarella della famiglia Ricasoli. Nel 1924, Luigi Ponticelli, allevatore di cavalli maremmani, per rispondere al crescente interesse per le corse, costituì la Società delle Corse e promosse la costruzione dell'Ippodromo del Casalone, progettato dal noto architetto Paolo Vietti Violi che all'inizio del Novecento ha progettato e diretto lavori per la costruzione di più di 33 ippodromi, stadi e impianti sportivi in Italia e all'estero tra i quali l’Ippodromo di San Siro a Milano, le Cascine a Firenze,Mirabello a Monza o Capannelle a Roma.
Guarda il servizio di Lorenzo Mancineschi clicca qui
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