di Massimo Gervasi
Massimo Gervasi, per IL GIORNALISTA SCOMODO, ha raccolto la testimonianza di Angelo Pignatelli, imprenditore, proprietario di una storica gelateria di Mesagne (Brindisi): "i politici hanno solo strumentalizzato la mia disperazione per un loro tornaconto elettorale. Ho scritto una lettera anche al Papa."
“Signor Pignatelli, la sua storia è davvero emblematica. Abbiamo appreso che lei ha cercato aiuto perfino scrivendo al Papa. Ci racconti di più.”
“Sì, ho scritto persino al Santo Padre, perché non sapevo più a chi rivolgermi. Ho sperato che una voce di così grande autorità morale potesse almeno portare un po’ di attenzione. Ma purtroppo il silenzio è rimasto lo stesso.”
“È davvero incredibile sentire che, nonostante tutti questi tentativi, non abbia ricevuto risposte concrete dalle istituzioni, né locali né nazionali.”
“Esattamente. Ciò che fa più male è vedere come molti politici siano venuti da me solo per farsi una foto, per fare promesse davanti a una telecamera e poi sparire. Nessuno ha davvero preso a cuore la mia situazione, eppure io chiedo solo di tornare a lavorare dignitosamente, di poter pagare i miei debiti in modo adatto alle circostanze, senza essere schiacciato. È un diritto previsto dalla Costituzione, e invece qui vengo trattato come un numero invisibile.”
“Lei ritiene che la sua storia sia rappresentativa di tanti altri imprenditori?”
“Assolutamente sì. Ci sono milioni di persone nella mia situazione. Non sono un caso isolato. Eppure c’è un abbandono totale, un approfittare dell’immagine e poi il nulla. Io continuo a lottare non solo per me, ma per tutti quelli che vivono questo dramma in silenzio.”
“Un ultimo punto, signor Pignatelli: lei ha detto che esistono leggi che dovrebbero tutelare gli imprenditori sovraindebitati. Ma queste leggi, nella realtà, non vengono applicate?”
“Si, ad esempio la legge anti usura che ha pochissimi fondi e maglie strettissime. Poi c'è la legge sul Sovraindebitamento, che va migliorata urgentemente perché ogni pratica ha tempi lunghissimi, 400/500 giorni. Infine andrebbe approvato urgentemente il DDL 788 sui crediti deteriorati; queste tre leggi dovrebbero divenire complementari.
Quindi, sulla carta ci sono norme che parlano di sovraindebitamento, di possibilità di rinegoziare, di trovare un equilibrio tra debito e possibilità economiche reali. Ma nella pratica i giudici spesso respingono queste richieste, le rimandano al mittente, e così lo Stato sembra fare un gioco ambiguo. Da una parte promette aiuto, dall’altra lascia il contribuente da solo. È solo una facciata elettorale, o vogliamo davvero aiutare chi è in difficoltà? La mia storia, purtroppo, riflette quella di milioni di italiani.”
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