di Rita Bruno
La mafia uccide, il silenzio pure - Peppino Impastato
Le mafie italiane sono organizzazioni criminali strutturate tra cui quelle più note sono Cosa Nostra in Sicilia, la Camorra in Campania e la ‘Ndrangheta in Calabria. Queste organizzazioni criminali tra le più forti al mondo e famose per tradizione secolare, con ramificazioni, affari e alleanze in ogni continente, sfruttano il loro potere tra intimidazione, corruzione, violenza e uccisioni per controllare territori, commettendo attività illecite come traffico di droga, usura, estorsione, riciclaggio di denaro sia in Italia che all'estero.
Nella seconda metà del XX secolo, nascono altre organizzazioni come succursale di queste tre mafie tradizionali trovando una connotazione propria: la Sacra Corona Unita (centrata nel Salento), la Banda della Magliana ( operante principalmente a Roma), l'Anonima Sarda, la Stidda (province di Agrigento - Caltanissetta e Ragusa), la Camorra barese (Bari e provincia), la Nuova camorra pugliese (province di Foggia e Taranto), la Società foggiana, la Camorra Peloritana o mafia messinese (Città metropolitana di Messina), i Basilischi ( Potenza - estesa nel resto della Basilicata poi) e la Mala del Brenta ( nata nel Veneto).
Bambini vittime di mafia
Ma la mafia ucciderà anche noi? chiede Arturo, il bambino. Tranquillo – risponde il padre – ora siamo d’inverno…la mafia uccide solo d’estate - Peppino Impastato
L'organizzazione mafiosa col più alto numero di minori uccisi è Cosa nostra con 49 vittime seguono la 'ndrangheta con 46, la camorra con 21, le mafie pugliesi con 8 aggiungendo il figlio di 11 anni del boss della Banda della Magliana Salvatore di cui resta ignota l’organizzazione responsabile.
Ad oggi purtroppo sono 126 i minori vittime di mafia, di cui 87 bambini sotto i 14 anni.
La sicurezza dei giornalisti
Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene - Paolo Borsellino
I giornalisti che indagano sulla criminalità organizzata e sulla corruzione sono spesso oggetto di minacce e talvolta sottoposti a violenza fisica a causa del loro lavoro investigativo.
Le loro proprietà, come auto o case, possono essere danneggiate o distrutte da incendi dolosi o altri atti di vandalismo. Inoltre, campagne di intimidazione online vengono orchestrate contro coloro che si occupano di queste questioni, con l'obiettivo di scoraggiare e impedire di svolgere le inchieste.
Secondo recenti stime, circa venti giornalisti sono attualmente sotto scorta permanente della polizia a causa delle intimidazioni e degli attacchi subiti. Questa situazione mette in evidenza la grave minaccia alla libertà di stampa e alla sicurezza dei giornalisti che indagano su questioni sensibili.
La protezione dei giornalisti e la libertà di stampa sono fondamentali per una società democratica e per la trasparenza. È essenziale che le autorità prendano misure concrete per garantire la sicurezza e per contrastare le minacce e la violenza.
Ad oggi si contano undici professionisti del giornalismo che hanno perso la vita per il loro desiderio di chiarezza e di giustizia.
#Art. 21 della Costituzione Italiana Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Mondello Immobiliare Italo Belga
Da oltre un secolo, la Società per Azioni Mondello Immobiliare Italo Belga si occupa della gestione e dello sviluppo di Mondello. Fondata nel 1909 nello studio del notaio belga Dubost con il nome di Les Tramways de Palerme, la società ha cambiato denominazione nel 1931, diventando Mondello Immobiliare Italo Belga. Grazie a un accordo pubblico-privato pionieristico stipulato all'inizio del Novecento, la Società con sede in Belgio ha realizzato un ambizioso progetto urbanistico di bonifica e valorizzazione di una zona paludosa, trasformandola in una rinomata ed elegante località balneare. La società ha provveduto a collegare Mondello alla città mediante linee tramviarie, ha costruito e illuminato le strade, ha installato il servizio idrico e fognario, e ha edificato ville, il Grand Hotel e l'Antico Stabilimento Balneare, una delle più eleganti opere architettoniche di Palermo.
Oggi, la Mondello Immobiliare Italo Belga è concessionaria della spiaggia di Mondello e continua a svolgere un ruolo nello sviluppo e nella gestione del territorio.
Minacce di morte a Ismaele La Vardera
La peggior mafia sta nelle istituzioni e nella politica - Ismaele La Vardera
Ismaele La Vardera, giornalista, noto come ex inviato delle Iene, deputato all'Ars - Assemblea regionale siciliana e vicepresidente vicario commissione antimafia è anche fondatore del movimento Controcorrente Lottare x Restare.
Recentemente, il giovane politico è stato minacciato di morte, così come avvenne per il giornalista Massimo Giletti.
La Vardera, impegnato a combattere l'illegalità nella Regione Sicilia, ha denunciato, a Mondello, barriere poste in maniera abusiva come tornelli d'accesso, reticolati o staccionate, nonostante una circolare del 13 agosto dell’assessorato al Territorio e ambiente, che ne chiedeva la rimozione.
Durante il suo intervento, il deputato si è trovato a discutere con un bagnino della spiaggia, Rosario Genova, che lo ha invitato a discutere negli uffici dell'amministrazione. Giovane incensurato che però, scopre appartenere ad una nota famiglia mafiosa.
Ed è così che -come denuncia La Vardera- oltre al bagnino anche altri dipendenti della Italo Belga risulterebbero quindi legati alla stessa famiglia del boss locale, per cui in base all’interdittiva antimafia* sulle infiltrazioni mafiose, la società Italo Belga ha voluto subito fornire chiarimenti, allontanando qualsiasi sospetto su "condizione di favore o infiltrazione", come dichiarato dall'amministratore della società Antonio Gristin.
Per il caso della spiaggia di Mondello, è stata promossa lo scorso 3 ottobre, una manifestazione alla quale ha anche preso parte il Senatore Carlo Calenda, che chiede un commissariamento dell'ARS, per le troppe inadempienze e mancanze.
La Vardera è stato denunciato sia da parte della società Italo Belga, che dal Presidente della regione Renato Schifani e infine dal Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Sarebbe invece piuttosto auspicabile da parte della Regione e delle istituzioni mostrare solidarietà al deputato.
Il sistema attuale è inefficace ed innegabilmente criticabile. Considerando il successo della manifestazione dello scorso 3 ottobre, sarebbe opportuno rivedere l'accordo pubblico-privato* * stipulato nel '900 - all'epoca pionieristico e lungimirante- ma che oggigiorno necessiterebbe di una revisione, alla luce delle mutate esigenze e delle priorità della comunità locale.
*L’interdittiva antimafia, disciplinata dal Decreto Legislativo n. 159/2011 (noto come Codice Antimafia) provvedimento amministrativo adottato dal Prefetto con lo scopo di prevenire infiltrazioni mafiose nelle attività economiche. Questa misura preventiva riveste un ruolo fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata, impedendo alle imprese sospette di partecipare ad appalti pubblici e di ottenere concessioni, autorizzazioni o erogazioni pubbliche.
* * Per la concessione, la società Italo Belga paga circa 56.000 € di canone annuale alla Regione Siciliana, dando in affitto a sua volta ad una serie di stabilimenti balneari né ricava progressivamente negli anni dai 3/4 fino ai 7 milioni di €.*
Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa - Giovanni Falcone
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