Il diritto alla casa: oltre le promesse, l'urgenza di politiche pubbliche per colmare il divario in Italia

Pubblicato il 15 settembre 2025 alle ore 07:00

di Tania Amarugi

Il diritto alla casa è il diritto fondamentale per cui ogni persona dovrebbe avere accesso a un'abitazione sicura, salubre e dignitosa, anche se non è esplicitamente sancito nella Costituzione italiana, l'Italia si è impegnata a garantirlo attraverso il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (Art. 11) e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Art. 25). Molte sentenze della Corte Costituzionale hanno riconosciuto l'importanza dell'abitazione come bene primario da tutelare e ci sono state iniziative popolari di varie associazioni per inserire esplicitamente il diritto all'abitare nella nostra Carta costituzionale, modificando gli articoli 44, 47 e 117. La più recente è quella dell’associazione “ma quale casa” che ha iniziato a marzo 2025 la raccolta firme per la proposta di legge costituzionale per “il riconoscimento del diritto all’abitazione in Costituzione e per l’attuazione delle politiche pubbliche necessarie a tutelarlo, ponendolo come principio orientante per la futura produzione normativa”.

I senza dimora: quei cittadini invisibili

I dati Istat del 2021 rivelano che in Italia ci sono oltre 96.000 persone senza fissa dimora iscritte all'anagrafe, di cui oltre il 68% sono uomini e il restante 30.790 sono donne, questa cifra rappresenta la popolazione censita come senza fissa dimora, ma il numero di persone senza dimora può essere più elevato considerando anche altri gruppi non censiti ufficialmente.

Secondo i dati forniti dalla Comunità di Sant’Egidio, sono quasi 13mila i bambini e ragazzi senza tetto e senza fissa dimora nel nostro paese nel 2021, cioè il 13,3% dei senza tetto che vivono in Italia, ovvero 0,14 minori ogni 100 residenti con meno di 18 anni. Si tratta di persone invisibili anche per le rilevazioni ufficiali, a causa della precarietà abitativa che rende difficile intercettarne la presenza sul territorio. Alcuni hanno una residenza “fittizia”, altri senza fissa dimora e perdono così anche altri diritti fondamentali, come l’accesso completo al Servizio Sanitario Nazionale, l’iscrizione al centro per l’impiego, la possibilità di aprire una partita Iva, il diritto al voto.

Molte sono le associazioni di volontariato che anche silenziosamente se ne occupano e in molti Comuni e Regioni sono stati attivati servizi e sportelli di aiuto. Anche a Grosseto e a Follonica a dicembre 2024 è stato aperto il servizio di accoglienza notturna per le persone senza dimora gestito per conto del Comune e del Coeso Società della salute, dalla cooperativa Solidarietà è crescita.

Ma c’è ancora molto da fare.

 

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.