di Rita Bruno
Un'analisi di Altroconsumo dimostra che anche in prodotti sicuri come l'acqua minerale imbottigliata può contenere sostanze nocive che non vediamo ad occhio nudo.
L'autorità Europea per la Sicurezza Alimentare consegnerà lo studio della valutazione per la dose giornaliera tollerabile nel 2026. Al momento non esistono limiti legali specifici per il TFA -acido trifluoroacetico nelle acque potabili nell'Unione Europea, ma la Direttiva UE 2020/2184* in vigore da gennaio 2026 introdurrà nuovi parametri di controllo come la soglia di 100 ng/l per il parametro somma di Pfas, che include 20 Pfas ( ma non il TFA).
Per il TFA sarà utilizzato come riferimento il limite di 10.000 nanogrammi a litri che sempre per l'acqua potabile, in Italia sarà in vigore dal 2027.
Quali sono le acque incriminate ?
In esame 21 marche di acqua minerale naturale : solo 11 prodotti hanno ottenuto un giudizio buono mentre sei sono ultimi in classifica per la presenza di TFA (acido trifluoro acetico) sostanza da monitorare e composto che fa parte della famiglia dei PFAS noti per la resistenza nell'ambiente e dimostrando possibili rischi per la salute.
Il marchio che si distingue e Blues Sant'Antonio venduto da Eurospin anche come costo : acqua priva di TFA con il prezzo più basso 0,17€/litro. Al Conad invece, supera il test Valpura e San Benedetto Ecogreen Benedicta, libere da contaminanti. La classifica invece di sei marche di acque penalizzate per l'elevato contenuto di TFA, oltre i limiti previsti della futura normativa sull'acqua potabile, vede l'Acqua Panna , Esselunga Olmeta, Maniva, segue Saguaro della Lidl, Levissima, Fiuggi che viene segnalata anche per criticità ambientali, imballaggi poco sostenibili e presenza di arsenico sopra i livelli di sicurezza.
Norme più severe sui PFAS/TFA
In vista dell'entrata in vigore dei nuovi standard europei per l'acqua potabile dal 12 gennaio 2026, Altroconsumo chiede normative più severe.
Le proposte sono fermare la produzione di queste sostanze chimiche, fissare un limite specifico per il TFA basato su evidenze scientifiche aggiornate. L'adozione di un indicatore per il TFA e non generico ( Pfas totale ) con l'obiettivo di garantire che l'acqua potabile rispetti gli standard europei più severi e più sicuri per la salute dei cittadini dal 2026.
Coinvolte anche le bollicine
Il Salvagente - leader nei test di laboratorio contro le truffe ai consumatori - ha fatto esaminare 15 bottiglie di prosecco di marche differenti dove in tutti i campioni sono stati rilevati residui di pesticidi fino a 10 principi attivi diversi nello stesso campione e tracce elevate di TFA compreso inquinanti eterni.
Nessuna marca ha ottenuto il massimo dei voti, solo due bottiglie ottengono un risultato medio tre punti su 6, 8 hanno ottenuto un risultato mediocre: su 6 e 5 un risultato scarso un punto solo.
In tutti i campioni dei residui molto al di sopra della soglia di 10.000 ng/l, nessuna delle bottiglie ha superato la sufficienza secondo il risultato dei test. Questi test confermano che i prosecchi hanno rivelato la presenza di poche tipologie di Pfas, TFA a parte.
I pesticidi, nel test nessuna delle sostanze ha superato i limiti massimi di residui stabiliti dalla legge. Nel giudizio complessivo ha pesato la presenza di principi attivi in concentrazioni pari o superiori al limite di quantificazione analitica 0,01 mg/ kg e in dosi superiori ad un decimo della soglia massima di concentrazione consentita.
L'autore dell' inchiesta, Lorenzo Misuraca, afferma di trovare fino a 10 tipi diversi di principi attivi nella stessa bottiglia e conferma che non sia un buon segno, sollevando preoccupazioni per la qualità e la sicurezza del prodotto.
A conferma dei dati sopracitati, nessuna bottiglia ha ottenuto un risultato eccellente, ottimo o buono. Le due bottiglie con un risultato medio sono Corderie Valdobbiadene di Astoria con 7 voti e Valdobbiadene millesimato 2024 di Bortolomiol Bandarossa con voto 6.5. Otto bottiglie hanno ottenuto un risultato mediocre (due punti su 6) con una votazione di 4.5, Valdobbiadene millesimato di Casa Sant'Orsola, Valdobbiadene - Eurospin - della Cantina Viticoltori Meolo, prosecco Martini, Valdobbiadene Bernabei, Cuvée storica Cinzano, Valdobbiadene La gioiosa et amorosa, Millesimato 2024 Maschio Valdobbiadene e Valdobbiadene di Villa Sandi. Per finire, cinque bottiglie hanno ottenuto un risultato scarso (un solo punto) con una votazione di 3.5,rive di San Piero di barbozza Valdo Valdobbiadene, Valdobbiadene di Mionetto, Conegliano Valdobbiadene Cerpenè-Malvolti, Valdobbiadene Bolla e co Extra dry 2024 - Lidl - di Allini Valdobbiadene.
Replica delle aziende interessate ...
Carpenè-Malvolti dichiara che i suoi laboratori di riferimento trovano dati diversi di TFA ed escludono altri Pfas perché sostengono che non esistono conferme scientifiche che collegano il TFA ai pesticidi. LIDL e il Gruppo Italiani Vini ( Giv) sottolineano che rispetto alle ultime rivelazioni di TFA sui prosecchi - con una media di 120-130.000 nanogrammi per litro e picchi di 300 mila - il risultato del test sarebbe soggetto a una contaminazione bassa.
L'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente (Epa) sostiene che il TFA non è da considerarsi un Pfas ma una sostanza che si forma durante la degradazione dei Pfas, teoria confermata dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare - Efsa - ricordando che la quantità giornaliera assumibile è maggiore rispetto ai numeri rilevati in questo test. Cantine Maschio - prestigiosa casa vinicola italiana - ritiene che l'assunzione del vino sia differente anche nella quantità rispetto a quella del consumo dell'acqua da bere.
I risultati del test
Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta ETS, massimo esperto internazionale di Pfas conferma che i risultati riscontrati nei campioni di Prosecco, compresi tra 38mila e 60mila nanogrammi per litro siano elevati e preoccupanti perché eccedono l'obiettivo di qualità proposto dall'Istituto Superiore di Sanità nel 2024.
In Italia la soglia diventerà vincolante per l'acqua potabile a partire dal 12 gennaio 2027 e sfiorata nel test dalle 3 alle 6 volte da tutti i campioni. Non è questione solo di limiti alla presenza di TFA, inesistenti sia per il vino che per l'acqua potabile attualmente in UE e in Italia. Quasi sconosciuto Il tempo che occorre alla concentrazione di questa sostanza nel sangue si riduca alla metà del valore iniziale - emivita -. Foresta ritiene che il problema è proprio l'esposizione ripetuta non dovuta certo solo al prosecco, non è detto che le assunzioni occasionali possono provocare danni significativi, si parla di accumulo con altre fonti, dall'acqua gli alimenti a maggior ragione se assunte più frequentemente.
Il risultato ha evidenziato una crescita importante della contaminazione da TFA negli ultimi 15 anni per 49 vini di diverse annate provenienti da 10 paesi dell'UE tra cui Francia, Germania, Spagna, Svezia, Croazia, Austria e Italia. Per quanto riguarda i pesticidi, nel testo e nessuna delle sostanze ha superato i limiti massimi di residui stabiliti dalla legge. Ci sono indagini su fenomeni come per esempio il calo dei controlli nell'utilizzo di pesticidi e l'utilizzo della chimica di sintesi (uso di prodotti chimici artificiali) nelle vigne che continua a crescere. La contaminazione dei vigneti non bio è una minaccia proprio per la produzione senza fitofarmaci.
Quali conseguenze per la salute ?
La problematica della contaminazione da PFAS nelle acque superficiali e sotterranee sul territorio nazionale rappresenta una questione di grande importanza e complessità, che richiede un'attenzione immediata e coordinata da parte delle autorità competenti. Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ** è impegnato ad affrontare questa sfida, che coinvolge aspetti sia sanitari che ambientali come la tutela dei corpi idrici, la disciplina degli scarichi, la programmazione delle risorse, le bonifiche e infine anche il danno ambientale.È fondamentale garantire una gestione efficace e sostenibile delle risorse idriche, proteggendo la salute pubblica e l'ambiente.
Gli esperti sanitari avvertono che il TFA potrebbe causare problemi di salute come danno legato a patologie cardiovascolari, al fegato e alla tiroide, classificato come potenziali interferenti endocrini, alterazione del sistema immunitario, problemi di fertilità, dislipidemie e influire sul sistema ormonale e riproduttivo.
Roberto Pinton, esperto di diritto alimentare e di agricoltura biologica conferma che dal 2010 la frequenza delle rilevazioni di questi metaboliti si è impennata, i vini delle vendemmie dal 2021 al 2024 che presentano livelli medi di 122.000 nanogrammi al litro. Dichiara che più aumenta l'utilizzo di pesticidi fluorurati, più aumenta la presenza di residui.
Pericolosi perché persistenti
I PFAS detti anche forever chemicals o inquinanti eterni sono composti chimici altamente fluorurati caratterizzati da una struttura chimica molto stabile che li rende resistenti ai processi naturali di degradazione.
Il TFA è un sottoprodotto di processi industriali e della degradazione di alcune sostanze fluorurate, composti chimici sintetici resistenti al calore, all'Acqua e ai grassi usate nei gas refrigeranti, nei pesticidi e nei prodotti farmaceutici. La sostanza è al vaglio dell'Agenzia Europea per le sostanze chimiche.
Rimedi e prevenzione
Sempre sotto supervisione medica, assumere degli integratori di carbone attivo vegetale potrebbe essere d'aiuto alle gare i pass nell'intestino facilitandone l'eliminazione tramite le feci. Installare sistemi di purificazione domestici con filtri speciali a carbone attivo specifici per i Pfas in tal modo garantisce un'acqua più sicura da bere e da utilizzare. Per detossinare l'organismo può essere seguita una dieta sana ed equilibrata. Il consulto medico o di nutrizionista è sempre consigliabile anche per valutare gli eventuali trattamenti.
In fase di sperimentazione sono le tecniche di diluizione che alcuni ricercatori hanno sviluppato.
Riescono a rimuovere i Pfas dal sangue dei pazienti attraverso cartucce speciali come dimostra il professor Claudio Ronco che ha presentato l'ultima invenzione di l'Irriv - Istituto internazionale di ricerca sulle malattie renali.
In conclusione, le Pfas rappresentano una minaccia significativa per l'ambiente e la salute pubblica, poiché sono state frequentemente osservate nella contaminazione di suolo, acque sotterranee e acque superficiali.
La bonifica di siti contaminati da PFAS è tecnicamente difficile e dispendiosa, richiedendo risorse e tecnologie specializzate. Se i rilasci di PFAS proseguono, questi composti continueranno ad accumularsi nell'ambiente, contaminando l'acqua potabile e gli alimenti, con potenziali rischi per la salute umana e degli ecosistemi.
*Il D.Lgs 18/2023 attua la Direttiva UE 2020/2184 stabilisce le prescrizioni per garantire che le acque destinate al consumo umano siano salubri e pulite, attraverso misure che proteggono la salute umana da contaminazioni e che migliorano la qualità e l'accesso all'acqua.
**PFAS – Inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche nelle acque, Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
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