Telefonate spam: un vero incubo per tutti

Pubblicato il 8 dicembre 2025 alle ore 07:00

di Massimo Gervasi

Le telefonate spam non sono più un semplice fastidio: sono diventate un vero e proprio incubo quotidiano per milioni di cittadini italiani.

Squilli continui a tutte le ore, numeri anonimi, prefissi strani, voci registrate, finti operatori, finte offerte, finti problemi tecnici, finti contratti da “sistemare subito”. Un assedio telefonico che non conosce pause, che entra nelle case durante i pasti, di prima mattina, in tarda serata, nei momenti di riposo. Un fastidio costante che genera stress, rabbia e un senso crescente di impotenza.

Negli ultimi anni il fenomeno ha assunto dimensioni quasi incontrollabili. Ogni giorno milioni di utenti ricevono chiamate indesiderate, spesso mascherate da numeri italiani ma in realtà originate dall’estero tramite sistemi di “spoofing”, che falsificano il numero chiamante rendendo impossibile risalire al vero mittente. Per molti è solo una seccatura, ma per anziani e soggetti fragili il rischio è molto più alto: queste chiamate possono facilmente trasformarsi in truffe, raggiri, furti di dati personali e bancari.

Sistemi di protezione e di blocco

La tutela della tranquillità digitale è ormai diventata una necessità primaria. La tecnologia oggi offre strumenti efficaci per filtrare il traffico in entrata e bloccare automaticamente i numeri segnalati come sospetti. Se un contatto viene utilizzato per campagne aggressive, tentativi di truffa o vendite non autorizzate, i sistemi di protezione lo riconoscono e lo bloccano prima ancora che il telefono squilli. È una difesa attiva, intelligente, in continuo aggiornamento.

Filtri chiamate

I sistemi operativi degli smartphone offrono già strumenti utili. Android utilizza filtri automatici basati su segnalazioni globali e intelligenza artificiale. Apple, con la funzione “Silenzia numeri sconosciuti”, invia automaticamente in segreteria tutte le chiamate provenienti da numeri mai contattati prima: l’iPhone non squilla, non vibra, non interrompe. Le chiamate restano visibili solo nell’elenco, permettendo all’utente di verificare in un secondo momento se si tratta di qualcosa di realmente importante.

Strumenti normativi per bloccare le telefonate spam

Accanto alla tecnologia esiste anche uno strumento normativo spesso sottovalutato: il Registro Pubblico delle Opposizioni. È un servizio gratuito che consente a ogni cittadino di bloccare legalmente le telefonate promozionali. Iscrivendo il proprio numero fisso o mobile sul portale ufficiale, si revocano automaticamente tutti i consensi precedentemente rilasciati per finalità commerciali. In teoria, da quel momento in poi nessun call center dovrebbe più chiamare per vendere contratti, offerte, servizi.

Negli ultimi mesi anche lo Stato ha provato a rafforzare le difese. È entrata in vigore una nuova stretta contro l’uso di numeri esteri per scopi commerciali e truffaldini. Gli operatori telefonici sono ora obbligati a bloccare automaticamente le chiamate con numeri falsificati. I filtri messi in funzione intercettano ogni giorno milioni di telefonate irregolari. Eppure, nonostante questo, il problema non solo non sembra risolversi, ma in molti casi appare persino peggiorato.

Il risultato è paradossale: a ogni nuova barriera corrisponde una nuova trovata dei disturbatori. Cambiano prefissi, cambiano sistemi, cambiano orari, ma le chiamate continuano. Fino a dieci milioni al giorno, secondo le stime più recenti. È una guerra tecnologica senza fine, dove chi viola le regole corre sempre un passo avanti rispetto a chi le fa rispettare.

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma a politici, enti pubblici e associazioni per la tutela dei consumatori le telefonate spam non arrivano? Vivono anche loro questo bombardamento quotidiano oppure sono protetti da qualche scudo invisibile? Perché la sensazione diffusa tra i cittadini è quella di essere soli, lasciati a combattere contro un sistema che continua a colpire nonostante leggi, filtri, promesse e annunci.

La verità è che la battaglia contro lo spam telefonico oggi può essere vinta solo su tre fronti insieme: tecnologia, legge e consapevolezza dei cittadini. Iscriversi al Registro delle Opposizioni, attivare i filtri sul proprio smartphone, segnalare ogni abuso al Garante della Privacy, non rilasciare con leggerezza il consenso all’uso dei propri dati. Ogni singola scelta conta.

L’obiettivo è semplice e sacrosanto: riprendere il controllo del proprio telefono e trasformarlo di nuovo in ciò che dovrebbe essere davvero, uno strumento utile di comunicazione, non una fonte quotidiana di stress, disturbo e paura.

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