di Tania Amarugi
Con l'arrivo delle prime ondate di gelo e maltempo che stanno interessando l'Italia, si riaccende l'allarme per le persone senza dimora.
Le principali città hanno attivato i rispettivi "Piani Freddo", ma la disponibilità di posti nei dormitori si sta rivelando insufficiente a coprire il fabbisogno, con strutture già sature e appelli urgenti da parte delle associazioni.
Secondo l’ISTAT oltre 96.000 persone vivono senza una dimora fissa e i dormitori pubblici restano una rete di sicurezza essenziale, certo sono luoghi che non risolvono la povertà, ma la rendono un po’ meno disumana.
Comuni che hanno attivato il piano accoglienza
A Milano, il Comune ha riattivato il piano di accoglienza, mettendo a disposizione nuovi posti letto che includono anche l'utilizzo dell'ex campo base M4. Una novità di quest'anno, molto apprezzata dalle associazioni, è l'apertura di una struttura dedicata che accoglie anche gli animali domestici dei senzatetto. Nonostante gli sforzi, la coperta resta corta e la rete di solidarietà, che include Caritas e altre realtà del terzo settore, è in costante mobilitazione per garantire un riparo a tutti.
La situazione è critica anche in Alto Adige, dove il freddo si fa sentire con maggiore intensità. A Bolzano, il dormitorio allestito presso l'ex Lemayr ha registrato il "tutto esaurito" fin dai primi giorni di attivazione. Le associazioni locali segnalano che diverse persone sono state respinte a causa della residenza fuori provincia, un problema burocratico che si scontra con l'urgenza umanitaria.
A Como, nonostante le nevicate previste da giorni, il "Piano Freddo" comunale partirà ufficialmente solo a dicembre, scatenando l'indignazione delle associazioni locali. "Como Accoglie" ha lanciato un appello disperato per trovare donazioni e nuovi volontari, sottolineando l'assoluta necessità di un posto caldo per chi vive per strada.
Il Comune di Roma ha ufficialmente dato il via al Piano di Emergenza Freddo per l'inverno 2025-2026 per garantire riparo e assistenza alle persone senza dimora presenti nella Capitale, in stretta collaborazione con la Sala Operativa Sociale (SOS) e diverse associazioni di volontariato. Oltre ai posti letto aggiuntivi, il piano assicura la distribuzione di pasti caldi, coperte e indumenti pesanti e i centri offrono anche servizi igienici e assistenza medica di base.
Rete della solidarietà e volontariato per i senza dimora
Mentre i comuni si muovono con tempistiche diverse, la rete della solidarietà privata e del volontariato si conferma ancora una volta fondamentale. Dalla Caritas di Padova, che cerca nuove strutture per non lasciare nessuno al gelo, ai singoli cittadini che offrono coperte e pasti caldi, l'emergenza freddo in Italia è gestita soprattutto grazie all'impegno capillare del terzo settore. Invece a Grosseto ancora non è attivo il servizio di accoglienza notturna straordinaria e non è dato sapere quando verrà attivato dall’Amministrazione comunale; anche l’assessore al Sociale interpellata sul punto non ha fornito alcuna indicazione precisa. Il centro di accoglienza notturno a Barbanella necessita di lavori di ristrutturazione e pare che non riesca a garantire un servizio adeguato. Nel frattempo i senza dimora vengono collocati di volta in volta forse in strutture non adeguate, altri al dormitorio di Follonica, ma senza un piano di “emergenza freddo”.
Calo delle temperature: arriva il gelo
Le previsioni meteo indicano un ulteriore calo delle temperature nei prossimi giorni e aumenteranno i numeri delle persone in difficoltà e servirebbero sempre più unità di strada e numeri di emergenza sociale nei rispettivi comuni, ma l’attenzione e le risorse economiche di chi governa spesso vengono dirottate altrove lasciando al volontariato il compito di intervenire
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