di Rita Bruno
Il mercato globale dell'industria alimentare vegana è destinato a crescere rapidamente, con previsioni che oscillano tra i 31,4 miliardi di dollari entro il 2026 e i 92 miliardi di dollari entro il 2027.
In Italia, il settore dei prodotti a base vegetale ha già raggiunto un valore di 641 milioni di euro nel 2023, posizionando il nostro paese al terzo posto in Europa per dimensioni di mercato. Questa tendenza riflette una domanda crescente di alimenti vegetali e vegani, guidata da consumatori sempre più attenti alla salute e alla sostenibilità ambientale.
Impatto ambientale dei prodotti alimentari
Le scelte alimentari sostenibili richiedono una valutazione approfondita dell'impatto ambientale dei prodotti alimentari. Sebbene le verdure siano spesso considerate a basso impatto rispetto a carne e latticini, il loro effetto ambientale dipende da vari fattori, come la modalità di coltivazione e il trasporto. Ad esempio, le verdure coltivate in serre riscaldate possono avere un impatto maggiore rispetto a quelle importate via nave, o viceversa. Per comprendere appieno l'impatto ambientale di un prodotto, si utilizza l'analisi del Ciclo di Vita (LCA), che valuta l'intera filiera produttiva. In generale, più complessa è la filiera, maggiore è l'impatto ambientale.
Al contrario, alimenti freschi e poco lavorati, come frutta e verdura, tendono ad avere un impatto minore. Scegliere alimenti con filiere più corte e semplici può contribuire a ridurre l'impatto ambientale delle nostre scelte alimentari.
L'analisi di ciclo di vita per un chilo di mele stima l'emissione complessiva di 200 g CO2 eq* che sale a 1.013 g CO2 eq per un chilo di pasta -a cui se ne sommano altri 730 in caso di cottura a gas e 1950 in caso di cottura elettrica- e a 23.328 g CO2 e per lo stesso quantitativo di carne a cui aggiungerne da 460 a 2.990 per la cottura (Barilla center for food & nutrition - BCFN 2016).
*grammi di CO2 equivalente - rappresenta una misura dell'emissione di gas serra, considerando l'anidride carbonica (CO2) come riferimento principale ma può includere l'effetto potenziale di altri gas come il metano o il protossido di azoto che hanno un potenziale di riscaldamento globale maggiore
Allevamenti: minaccia da eliminare?
L'allevamento è spesso visto solo sotto una luce negativa, ma se gestito correttamente, il pascolamento può essere un potente strumento per la rigenerazione degli ecosistemi. Lo spostamento regolare degli animali consente al terreno di rigenerarsi, riproducendo il comportamento naturale degli erbivori selvatici. Il calpestio moderato migliora la struttura del suolo, il morso delle piante ne stimola la ricrescita e il letame fertilizza, favorendo una distribuzione uniforme della biomassa vegetale. Questo approccio contribuisce a trattenere l'acqua nel terreno e ad aumentare la biodiversità microbica del suolo.
I risultati sono evidenti: un suolo più fertile, meno soggetto all'erosione e capace di assorbire e trattenere più carbonio. Il pascolamento può rigenerare terreni marginali abbandonati, invertendo i processi di erosione e ripristinando produttività e biodiversità. I sistemi agricoli misti, che alternano pascolo e coltivazioni, hanno dimostrato un aumento del 33% di carbonio organico nel suolo rispetto ai sistemi esclusivamente cerealicoli.
È fondamentale riconoscere che il terreno non è una risorsa infinita, ma un organismo vivo che richiede cura e attenzione. L'allevamento sostenibile e rigenerativo può svolgere un ruolo chiave in questo processo, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico e a preservare la salute del nostro pianeta. Quindi, l'allevamento controllato e rigenerativo non è una minaccia per l'ambiente, ma una soluzione per il futuro.
La piramide alimentare del Barilla Center for food & nutrition
IL BCFN ha formulato la cosiddetta doppia piramide, alimentare e ambientale. La piramide alimentare comunica come comporre La dieta in maniera salutare, basandosi sulla dieta mediterranea. Il messaggio di base: consumare più spesso gli alimenti dei gradini alla base dunque nello scalino più basso e con più parsimonia quelli che si incontrano nei livelli più alti. La piramide ambientale si configura come un'immagine inversa rispetto a quella alimentare, in quanto gli alimenti a minore impatto ambientale quindi più sano per il pianeta, sono spesso quelli di cui si consigliano il maggior consumo. La relazione non è sempre perfetta per esempio i legumi e l'olio di oliva sono più alti nella piramide ambientale che in quella nutrizionale mentre uova latte dolci e pollame hanno un impatto maggiore sull'ambiente rispetto a quella alimentare.
Modelli alimentari promossi dalla FAO
I modelli alimentari secondo la FAO (Food and Agriculture Organization) si basano sul concetto di alimentazione sostenibile, che mira a conciliare salute, accessibilità economica e rispetto culturale, riducendo al contempo l'impatto ambientale del cibo. I principi chiave includono prediligere cibi vegetali, consumare frutta e verdura, preferire prodotti locali e di stagione e ridurre il consumo di alimenti confezionati e di carne. Questo approccio contribuisce a raggiungere gli obiettivi di sicurezza alimentare, ovvero garantire a tutti la disponibilità, l'accesso, l'utilizzo e la stabilità di cibo nutriente e sufficiente.
Spreco alimentare e inquinamento
In Italia, lo spreco alimentare raggiunge cifre allarmanti: oltre 8 milioni di tonnellate di cibo gettato ogni anno, con un costo complessivo stimato di 14,1 miliardi di euro. Più della metà di questo spreco è attribuibile alle famiglie, che in media buttano via 31 kg di alimenti all'anno, equivalenti a circa 600 grammi a settimana per persona. Questi numeri non solo rappresentano un problema economico, ma anche una questione ambientale critica. Produrre cibo destinato a essere sprecato significa sprecare risorse preziose come acqua, energia e suolo, oltre a incrementare le emissioni di gas serra lungo l'intera filiera agroalimentare. Ridurre gli sprechi alimentari è quindi una sfida importante per tutelare il nostro pianeta e promuovere un futuro più sostenibile.
Nella classifica dei paesi più inquinanti al diciannovesimo posto si piazza l'Italia con 355 milioni di tonnellate di CO2 emesse nell'aria ogni giorno, il primo posto in classifica troviamo la Cina con 9 miliardi di tonnellate e successivamente troviamo gli Stati Uniti con 5 miliardi di tonnellate, al terzo posto abbiamo l'India a ruota poi il Giappone e la Germania, (dati del 2022).
I dati dopo un attento studio di Greenpeace Italia e Ispra (2018), i fattori di maggior inquinamento sono: il riscaldamento commerciale residenziale 36,9%, gli allevamenti 16,6% e i trasporti stradali intesi come merci su strada o veicoli leggeri 14 %. Si registra un aumento dagli anni 90, in poco meno di trent'anni, del 10% del contributo degli allevamenti.
Il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) mira a far sì che l'energia rinnovabili contribuisca al 30% del consumo finale lordo di energia nel 2030. Obiettivo del 2030, include anche rinnovabili nel settore dei trasporti, allineandosi con le direttive dell'Unione Europea per raggiungere una quota del 30% di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali lordi.
Una riflessione positiva e costruttiva ci porta a comprendere i benefici di un'alimentazione sostenibile, che significa adottare uno stile di vita orientato al futuro, integrando salute, rispetto dell'ambiente e giustizia sociale in ogni scelta alimentare. Questo approccio promuove il benessere individuale e collettivo, tutelando il pianeta e sostenendo sistemi alimentari equi ed etici. Scegliere alimenti sostenibili significa prendersi cura di noi stessi, delle generazioni future e dell'ambiente che ci ospita, creando un impatto positivo duraturo.
Ultimi Articoli pubblicati
Italia povera, Istat: un minore su sette in povertà assoluta
di Tania Amarugi
Captain Fantastic nei boschi di Chieti: gli assistenti sociali preferiscono far vivere i bambini nel cemento
di Carlotta Degl'Innocenti
Contratto Sanità, 172 euro lordi per chi tiene in piedi la sanità: l’ennesima beffa ai danni di chi cura l’Italia
di Massimo Gervasi
Giustizia, separazione delle carriere e vecchi fantasmi: la riforma che non serve ai cittadini
di Massimo Gervasi
Vinchiaturo (Campobasso) pensionata subisce una truffa: dopo la denuncia arrivano le vessazioni
Servizio di Lorenzo Mancineschi - Riprese a cura di Riccardo Mansi
Guerre dimenticate: Sudan
di Alessio Colletti
Aggiungi commento
Commenti