Toscana. Dopo le Regionali, si guarda già alle Amministrative. Lega in caduta libera, Vannacci e i suoi delegati non convincono 

Pubblicato il 20 ottobre 2025 alle ore 07:00

di Redazione

Le elezioni regionali in Toscana hanno chiuso un capitolo politico e ne hanno subito aperto un altro. Mentre il centrosinistra festeggia una vittoria più solida del previsto, il centrodestra si ritrova a fare i conti con una crisi d’identità sempre più profonda. E Arezzo, ancora una volta, diventa il termometro di un cambiamento che potrebbe riscrivere gli equilibri locali in vista delle prossime amministrative comunali.

La Lega in caduta libera e il “caso Vannacci”

Il dato più evidente è la caduta verticale della Lega, che in molte aree della Toscana ha perso consenso in modo netto. Le cause sono note: spaccature interne, mancanza di leadership territoriale e una proposta politica confusa.
Il cosiddetto “effetto Vannacci” si è rivelato più un boomerang che un rilancio. Il generale, proposto come simbolo di identità e rinnovamento, non ha convinto l’elettorato, mentre i suoi delegati territoriali hanno fatto addirittura peggio, trascinando il partito verso il risultato più basso degli ultimi anni.
È il segnale di un movimento che paga il prezzo della frammentazione e di un malcontento diffuso persino tra le sue stesse file. Salvini?! Non si pronuncia.

Centrodestra tra malumori e riconferme amare

Nelle file del centrodestra toscano, infatti, il malcontento cresce anche tra gli eletti e i riconfermati. Ad Arezzo per esempio molti militanti e amministratori locali non nascondono la delusione per la rielezione di alcune figure del Consiglio regionale considerate poco incisive, colpevoli di aver mostrato nei cinque anni precedenti scarsa pragmaticità e risultati modesti per il territorio.
Un malessere che potrebbe presto riflettersi anche a livello comunale, dove la base chiede un rinnovamento vero, fatto di volti nuovi e di azioni concrete, non di vecchie rendite politiche.

Il “fenomeno Casa Riformista” e la sorpresa Giovanni Grasso

Sul fronte opposto, la lista civica “Casa Riformista” è la vera sorpresa di questa tornata elettorale. Nata quasi all’ultimo minuto, ha saputo intercettare l’elettorato moderato e pragmatico, contribuendo in modo decisivo all’ottimo risultato di Eugenio Giani.
Un successo costruito dal basso, fatto di relazioni, ascolto e presenza sui territori. In particolare nella provincia di Arezzo, dove la lista ha ottenuto percentuali significative grazie anche alla figura emergente di Giovanni Grasso, giovane promessa della politica locale.

Grasso si è distinto per il suo approccio concreto e determinato, lontano dalle chiacchiere e vicino ai fatti. È già considerato da molti come una delle figure più presentabili e apprezzate del centrosinistra, tanto che in ambienti politici si mormora che possa essere il nome giusto per la candidatura a sindaco di Arezzo alle prossime comunali.
Una figura giovane, brillante, ma soprattutto credibile: qualità sempre più rare in un panorama politico frammentato e stanco.

Arezzo come laboratorio politico

Arezzo, dunque, si conferma ancora una volta un laboratorio politico, dove le tensioni del centrodestra e il rinnovamento del centrosinistra si intrecciano in vista di una sfida amministrativa che si preannuncia aperta e incerta.
Il voto regionale ha indicato una direzione: gli elettori chiedono risultati, non slogan. Chi saprà interpretare questo messaggio, con pragmatismo e visione, potrà davvero fare la differenza nei prossimi mesi.

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