Sfruttati e dimenticati: la beffa della lotta al lavoro minorile

Pubblicato il 29 settembre 2025 alle ore 07:00

di Tania Amarugi

La Giornata contro il lavoro minorile: nel mondo cresce il numero dei minori vittime di sfruttamento lavorativo e di matrimoni forzati: sono esseri umani che non hanno voce, i c.d. invisibili.

Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, sono circa 152 milioni i bambini e adolescenti — 64 milioni sono bambine e 88 milioni sono bambini — impiegati in attività lavorative anche pericolose che li priva della loro  infanzia, della possibilità di istruzione, di giocare e di avere un normale sviluppo psicofisico.

Alcuni vengono reclutati come soldati nelle guerre altri vivono in situazioni dove si lotta per sopravvivere, costretti a trovare il cibo nei rifiuti, tra le macerie oppure a lavorare per strada. 

Gli strumenti per interrompere tutto ciò ci sarebbero perché le Convenzioni dell’OIL, la n. 138 prevedono interventi mirati da parte dei governi degli Stati aderenti e non per eliminare tutte le forme di lavoro minorile, ma ad oggi il problema rimane irrisolto o quantomeno non sta diminuendo. 

Secondo il report di Save the children in Italia dal 1° gennaio al 31 maggio 2024, il Numero Verde Nazionale in Aiuto alle Vittime di Tratta e/o Grave Sfruttamento ha svolto 1150 nuove valutazioni con potenziali vittime di tratta che si manifesta in vario modo: in ambito lavorativo per circa il 33,1% dei casi, sessuale per il 25% e i matrimoni forzati per il 3,4%. 

Convenzione universale contro il lavoro minorile

In occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile il 12 giugno 2025 l’OIL ha chiesto la ratifica universale della Convenzione OIL n. 138 sull’età minima e l’attuazione della Convenzione OIL n. 182 sulle peggiori forme di lavoro minorile di tutti i paesi del mondo proprio per rafforzare la prevenzione, la protezione e i partenariati per eliminare il lavoro minorile. 

Sul fenomeno delle c.d. spose bambine, l’associazione ActionAid e Amnesty International Italia riportano che nel mondo “ogni giorno 33 mila bambine sono costrette a contrarre matrimonio prima  del tempo. Spesso questo fenomeno compromette lo sviluppo fisico e psicologico della bambina che  resta isolata dalla società ed è costretta a lasciare la scuola e ad affrontare gravidanze a elevato  rischio di mortalità.” 

In Italia l'art. 558-bis del Codice Penale, introdotto dalla legge "Codice Rosso" (legge 19 luglio 2019,  n. 69), punisce chiunque costringa o induca una persona al matrimonio tramite minacce, violenze o  sfruttando condizioni di vulnerabilità con pene detentive, che aumentano se la vittima è minorenne,  e si applica anche se il fatto avviene all'estero 

Purtroppo però i numeri di questi piccoli invisibili cresce ancora.

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